Prendo spunto da un intervento visto in mailing list. Intervento che ho deciso di considerare una piccola (e utile) provocazione. Pensavo di rispondere con una mail, poi il discorso è diventato un po’ più articolato e ho quindi pensato fosse abbastanza sensato stendere un piccolo articolo.

No, il GrappaLUG non è morto. Credo si possa essere considerati realisti se ammettiamo una certa qual poca partecipazione. Credo che questa poca partecipazione si possa considerare endemica: la si può riscontrare in tante altre associazioni. Oltre a questa c’è anche una fluttuazione nel numero di partecipanti che si può considerare fisiologica.

Non posso certo dire che io stia dando il buon esempio, anche se sto cercando di fare il meglio che posso con il tempo che ho.

Ci stiamo interrogando sul futuro del GrappaLUG. Futuro che, sono consapevole, non è banale da immaginare. Il contributo di tutti è gradito, in mailing-list o in altre forme. Lo abbiamo chiesto e continueremo a farlo.

L’orizzonte cambia con rapidità. La fruizione degli strumenti informatici è sempre meno “palese” quanto più diventa pervasiva. Le persone non chiedono come usare un telefonino…ma ci chiedono come “usare” Facebook…Io vorrei spiegargli come sia Facebook ad usarli…ma questa è un’altra storia.

Le aziende si stanno spostando dal vendere o rivendere prodotti al fornire servizi. Noi in questo siamo all’avanguardia: offriamo un servizio, in maniera gratuita e libera. Ci crediamo a quello che stiamo facendo? Io sì, assolutamente. Ora più che mai.

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